La disponibilità della risorsa idrica è secondo molti osservatori la problematica più grave che si deve affrontare a livello globale. Oggi infatti oltre 4 miliardi di persone vivono in scarsità di acqua per almeno un mese all’anno, e poco meno di 2 devono fare i conti con la siccità per almeno sei mesi l’anno. E dove l’acqua è disponibile, in molte situazioni non è utilizzabile perché inquinata.
Anche nel nostro Paese in seguito a variazioni del clima, in alcune regioni e in determinate stagioni, il problema della disponibilità di acqua potabile sta diventando sempre più impellente. Oltre a questioni climatiche l’Italia soffre di almeno 20 anni di ritardi infrastrutturali: reti vecchie, perdite di acqua importanti, depuratori assenti o non a norma, investimenti scarsi. Un quadro sicuramente poco rassicurante che dovrebbe essere affrontato con maggiore vigore per evitare sprechi ambientali ed economici.
Per fare alcuni numeri: il Censis ha stimato nel 32% le perdite di rete nel nostro Paese, con punte che arrivano a quasi al 50%. Se si riflette un minuto, una quantità enorme di acqua potabile sprecata.
Ma questo non ci deve creare un alibi: ognuno di noi può contribuire con piccoli atteggiamenti quotidiani a ridurre gli sprechi. Al di là dei gesti che vengono insegnati già alle scuole elementari, ma che forse crescendo si dimenticano, come controllare che i rubinetti non abbiano perdite, chiudere l’acqua quando ci si lava i denti o preferire la doccia al bagno nella vasca, ci sono una serie di altre azioni molto semplici che possono contribuire a preservare il nostro pianeta: senza elencarle una a una – su internet si trovano decine di siti che illustrano i comportamenti per evitare gli sprechi d’acqua – merita particolarmente attenzione il risparmio di “acqua virtualeâ€.
Tutto quello che mangiamo o indossiamo, o semplicemente che utilizziamo tutti i giorni, necessità infatti di acqua – anche molta – prima di entrare nelle nostre case. Molto spesso non ci pensiamo, semplicemente perché non la consumiamo direttamente: una bistecca da 300 grammi ha bisogno di oltre 4.500 litri d’acqua per diventare “bistecca†sulla nostra tavola, una braciola di maiale, sempre da 300 grammi, 1.400 litri, mezzo chilo di pasta 780 litri, 100 grammi di pomodoro solo 13 litri. Non solo cibo: una maglietta 3.000 litri e una risma da 500 fogli di carta 5.000 litri. E così via.
Questi dati dovrebbero farci riflettere sui nostri stili di vita, su cosa facciamo e su cosa mangiamo. Non sprecando l’acqua, recuperando e riciclando quel materiale che può essere tranquillamente riutilizzato, ognuno di noi può risparmiare risorse, gestire in modo sostenibile i rifiuti e ridurre i consumi di energia. Tutto è infatti collegato. E tutto dipende da come ci comportiamo!
L’articolo è stato pubblicato sul portale CIRIESCO di Pubblicità Progresso