Si è tenuta a Milano il 13 e 14 maggio la “Quarta Conferenza nazionale per le rinnovabili termicheâ€, organizzata da Amici della Terra in collaborazione con CARTE (Coordinamento della Associazioni di impresa per le Rinnovabili Termiche e l’Efficienza energetica).
Molti gli spunti emersi nel corso dei due giorni di dibattito. I consumi termici che già oggi rappresentano il 45% dei consumi totali di energia possono essere un settore su cui concentrare gli sforzi nei prossimi anni. In particolare lo sviluppo delle rinnovabili termiche possono incidere in maniera determinante ai fini del raggiungimento degli obiettivi europei al 2020. Le rinnovabili termiche rappresentano infatti un’opportunità per il Paese, in quanto già oggi la maggior parte di esse sono già competitive e si sono affermate sul mercato senza incentivi, al contrario di quello che è accaduto per le rinnovabili elettriche.
Gli impianti e gli apparecchi per l’utilizzo delle fonti rinnovabili termiche sono spesso realizzati in filiere produttive nazionali con beneficio diretto in termini di ricadute occupazionali e professionalità . Professionalità che si riflette anche su installatori-manutentori, presenti su tutto il territorio nazionale, che progettano l’installazione e assumono la responsabilità di ogni singolo impianto integrato in contesti diversi e specifici.
Nella Conferenza di Milano è stato fatto il punto su queste tecnologie, sul loro stato di attuazione e la loro adeguatezza, e sono state suggerite alcune misure su cui basare le linee strategiche per il futuro:
- sviluppare i quadri conoscitivi e le statistiche sui consumi di rinnovabili termiche, per far emergere i consumi ancora non contabilizzati e per comprendere meglio il rilievo per l’economia nazionale delle diverse filiere tecnologiche;
- avviare delle azioni di informazione e comunicazione per famiglie e imprese al fine di promuovere e accelerare la diffusione delle rinnovabili termiche già competitive;
- rafforzare gli strumenti di regolazione come gli obblighi di integrazione delle rinnovabili negli edifici nuovi o ristrutturati, e monitorare l’effettivo rispetto degli obblighi da parte dei Comuni e delle Regioni;
- utilizzare le risorse disponibili per gli incentivi nei segmenti di mercato in cui le rinnovabili termiche non sono ancora competitive e per le tecnologie innovative in chiave di politica industriale.
Nonostante questo quadro che potrebbe sembrare roseo, i ritardi accumulati e le criticità emerse nello sviluppo delle rinnovabili termiche, rendono difficile l’espansione di questo settore che, per il mercato italiano al 2020, era stato stimato in circa 20 Mtep dagli Amici della Terra in collaborazione con le associazioni di settore.
È per questo che oggi è importante cercare di ripartire con il piede giusto, cambiare passo ed elaborare fin da ora una strategia di maggior respiro con un obiettivo di penetrazione per le FER termiche del 35 % al 2030.