Quando si vuole realizzare una qualsiasi opera infrastrutturale, sia essa un impianto puntuale o un’opera in linea, ci si scontra inevitabilmente con opposizioni territoriali. Per questo è importante, come è stato evidenziato nel precedente articolo, conoscere in maniera approfondita il contesto locale.
A volte però sapere come è un territorio, conoscerne la storia e individuare i soggetti presenti non basta. Occorre poter avere un indicatore oggettivo (poiché fondato su elementi di realtà e riproducibile ex post) in grado di misurare il grado di accettabilità socio-ambientale di uno specifico ambito territoriale, per avere un quadro quanto più scevro da condizionamenti e influenzato da pregiudizi personali. Servono quindi nuovi criteri di analisi quantitativi che permettano ai proponenti di poter valutare in anticipo il grado di accettabilità di uno specifico territorio rispetto a un determinato progetto infrastrutturale, per avere informazioni obiettive riguardo la sua fattibilità .
Partendo da questa idea abbiamo messo a punto una metodologia basata su un’analisi preventiva quantitativa del territorio oggetto dell’attività di sviluppo, analizzando tutte le sue componenti e definendo, per ciascuna, gli indicatori di accettabilità quantitativi che permettano di valutare la situazione.
Dopo una prima definizione dell’area di influenza – che non corrisponde, come spesso accade, al singolo comune ove sorge l’opera – il metodo messo a punto, a partire dalle peculiarità tecniche del progetto, analizza e misura:
- l’impatto ambientale del singolo progetto sotto il profilo della percezione;
- la pressione territoriale già esistente nell’area di influenza;
- la sussistenza di eventi pregressi rilevanti;
- la pressione dei singoli gruppi di interesse con individuazione degli argomenti a supporto di una futura azione di mediazione;
- la sensibilità sociale della popolazione interessata, sulla base di agili rilevazioni locali.
Per ognuno degli aspetti individuati vengono calcolati gli indicatori di accettabilità quantitativi – uno complessivo e uno per ogni aspetto studiato –, utilizzando metodologie di calcolo basate su algoritmi specifici che, sulla base di evidenze statistiche, possono conferire il giusto peso alle diverse variabili, alle loro correlazioni e agli elementi raccolti direttamente sul campo.
Questa metodologia di lavoro è applicabile a specifici territori per diverse tipologie di opere civili e industriali, puntuali e in linea, e permette di valutare quantitativamente e oggettivamente il grado di accettabilità socio-ambientale generale, individuando nel contempo i nodi su cui concentrarsi per ridurre/contenere i rischi in una fase successiva. Permette inoltre di evidenziare i driver di comunicazione e di engagement nei confronti degli opinion leader e dei gruppi di opinione del territorio, per giungere a una progettazione partecipata, in grado di minimizzare le opposizioni all’opera.
Articolo pubblicato su PowerZine.