Giovedì 14 dicembre l’aula del Senato ha approvato, dopo alcuni decenni di attesa, la Legge sul testamento biologico, una norma sui diritti civili che mancava al nostro Paese. In previsione di una futura incapacità di intendere e di volere, la nuova Legge permette di stabilire in anticipo, attraverso la Disposizione anticipata di trattamento (DAT), a quali scelte terapeutiche o singoli trattamenti sanitari dare o non dare il proprio consenso “libero e informato”.
Il consenso “libero e informato” prevede che ogni persona abbia il diritto “di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informato in modo completo, aggiornato e comprensibile riguardo alla diagnosi, alla prognosi, ai benefìci e ai rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti sanitari indicati, nonché riguardo alle possibili alternative e alle conseguenze dell’eventuale rifiuto del trattamento sanitario e dell’accertamento diagnostico o della rinuncia ai medesimi”.
La nuova Legge presenta tre elementi di novità:
Rende vincolanti per i medici le dichiarazioni di volontà contenute nelle DAT.
Fa cadere l’eterna disputa su alimentazione e idratazione artificiali, che non possono più essere considerate come “sussidi vitali” ma sono definite “terapie” e, in quanto tali, possono essere rinunciabili dal malato in forza dell’articolo 32 della Costituzione, per il quale “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario”.
“In presenza di sofferenze refrattarie ai trattamenti sanitari”, consente al medico di ricorrere alla sedazione profonda continua, in associazione con la terapia del dolore e con il consenso del paziente.
Inoltre la persona può indicare un fiduciario che prenda al proprio posto le decisioni e che parli con il medico quando non sarà più in grado di esprimersi. Sia il fiduciario sia le DAT possono essere modificate o revocate in qualsiasi momento.
È importante sottolineare come le DAT, che possono essere scritte a mano, al computer o video-registrate, debbano essere firmate davanti a un pubblico ufficiale, o a un notaio o alla presenza di un medico del Servizio Sanitario Nazionale. Infine per le DAT non c’è l’obbligo di registrazione e sono esenti da qualsiasi tipo di tassa.
Un passo in avanti del nostro Paese sui diritti dei cittadini!