Il 4 e 5 ottobre scorso si è tenuta a Milano, presso l’Università Bocconi, la quarta edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale, un appuntamento molto atteso da chi si occupa di sostenibilità socio-ambientale e di rapporti tra stakeholder. Il Salone è considerato infatti tra i più importanti eventi in Italia dedicati a questi argomenti.
Il tema dell’edizione 2016 è stato Cambiamento-Coesione-Competitività.
Cambiamento – perché è necessario innovare e innovarsi per rispondere alle richieste di una società in rapida trasformazione.
Coesione – per sottolineare il ruolo fondamentale che le relazioni sociali, a tutti i livelli, hanno per lo sviluppo delle singole organizzazioni ma anche del Paese.
Competitività – perché grazie alla capacità di innovare e all’impegno per una maggior coesione sociale le diverse realtà produttive possono affrontare meglio le sfide di un mercato sempre più complesso.
Con oltre 140 organizzazioni registrate tra profit, no profit e fondazioni, le due giornate milanesi hanno visto 250 relatori discutere dei temi legati alla responsabilità sociale in oltre 60 eventi.
Anche questa edizione si è caratterizzata per la volontà di coniugare teoria e pratica, offrire contenuti di alto livello, dare spazio alle esperienze positive e creare occasioni per fare rete tra imprese, associazioni non profit, esperti, studenti e docenti.
Negli incontri si è parlato di giovani, di economia circolare, di welfare, di etica, di competitività, di carceri, di reti d’impresa, di innovazione e di molto altro ancora. Diversi gli appuntamenti sul rapporto tra imprese e territorio, con numerose testimonianze ed esempi virtuosi di fattiva collaborazione tra azienda e stakeholder. In generale è emerso un impegno crescente delle imprese verso il territorio nel quale operano, non solo per sottolineare il radicamento al contesto socio-economico locale ma anche perché le relazioni con la comunità sono sempre più importanti.
L’impresa è infatti uno degli attori che opera all’interno di una determinata realtà, non solo come nodo e snodo di relazioni, ma partecipando alla creazione di valore, economico e sociale. Essa è pertanto chiamata a partecipare ai processi di sviluppo della comunità in cui opera, al fine di creare un sistema che venga incontro alle necessità di tutti.
Il ruolo che l’impresa ha nei confronti del territorio in cui opera è stato sviluppato nell’incontro su infrastrutture e stakeholder dove, in relazione alla progettazione di nuove opere – strade, autostrade, impianti energetici o per trattare rifiuti – è indispensabile oggi andare verso un engagement degli stakeholder basato sull’effettiva condivisione e collaborazione per la risoluzione delle problematiche che emergono nella realizzazione di una nuova infrastruttura, superando la più che decennale diffidenza ad aprirsi e a confrontarsi.
Le realtà presenti al tavolo di discussione – Atlantia, Ferrovie dello Stato, SEA e Terna – hanno potuto evidenziare come nel loro percorso di realizzazione di nuove opere abbiano dovuto modificare l’approccio nei confronti del territorio, anticipando di fatto una normativa sulla partecipazione – o meglio sul Dibattito pubblico – che ancora non c’è. Il nuovo Codice degli Appalti, approvato nell’aprile di quest’anno, contiene infatti una disposizione, all’articolo 22, riguardante il dibattito pubblico, ma a tutt’oggi non sono ancora stati emanati i Decreti attuativi, per cui non si conoscono né quali saranno le linee guida da adottare né per quali opere si dovrà applicare la normativa.
Le realtà presenti hanno portato testimonianze concrete in cui un atteggiamento di condivisione del progetto con gli stakeholder abbia portato all’adattamento dell’infrastruttura alle esigenze del territorio e di fatto si sia riusciti a costruire un effettivo “consenso partecipato”.
Al Salone della CSR e dell’innovazione sociale non si è parlato solo di realizzazione di nuove infrastrutture: il rapporto tra imprese e territori è stato analizzato anche da altri punti di vista e in altri contesti. Indispensabile sempre avviare un percorso di conoscenza reciproca, multidirezionale e basato sull’ascolto. In questo modo è possibile valorizzare l’interazione tra impresa, attore pubblico locale e società civile, favorendo la collaborazione e il coordinamento fra i vari soggetti che in un determinato territorio convivono e spesso hanno interesse alla soluzione di particolari problemi sociali o ambientali.
Come emerso in maniera importante nella due giorni milanese, ci si orienta sempre di più all’engagement tra stakeholder per dialogare e condividere temi importanti, relegando a un ruolo di supporto la comunicazione come è stata intesa fino ad oggi, cioè di mero strumento informativo spesso utilizzato per creare il consenso (non partecipato) su decisioni già prese.
Diventa quindi essenziale diffondere una cultura del dialogo e della partecipazione tra tutti gli attori – dove le imprese devono avere un ruolo di primo piano –, in modo da risolvere molti dei problemi che impediscono lo sviluppo di alcuni territori e per condividere assieme progetti in grado di creare un vero valore aggiunto per tutti.
In generale negli incontri del Salone della CSR di quest’anno è emersa una maggiore consapevolezza delle imprese – e non solo – sull’importanza della responsabilità sociale come strumento strategico capace di incidere sui piani dell’organizzazione nel breve, medio e lungo periodo. Le organizzazioni imprenditoriali in particolare stanno infatti capendo che la loro reputazione è sempre di più un asset intangibile importante che permette di aumentare la fiducia dei propri stakeholder.