Con il convegno internazionale “Digital Tansformation in medicine: average is dead!” si è chiusa il 12 ottobre scorso a Bologna la quinta edizione del Meet in Italy for Life Sciences, che ha visto oltre 1.000 partecipanti provenienti da 37 Paesi, 117 partner internazionali coinvolti, 1.700 incontri one to one con 420 organizzazioni presenti, 15 tra conferenze e workshop, 7 premi a start up innovative e la presenza di 35 investitori internazionali.
Meet in Italy for Life Sciences è un’iniziativa del Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita ALISEIed è stata quest’anno promossa e organizzata dalla Regione Emilia-Romagnae finanziata con Fondi Europei con il supporto tecnico di ASTER– la Società Consortile per l’innovazione e il trasferimento tecnologico regionale. L’iniziativa si è avvalsa per l’organizzazione del brokerage event di Enterprise Europe Network, la più grande rete nel mondo di supporto alle piccole e medie imprese, istituita dalla Commissione Europea per sostenere innovazione e internazionalizzazione, e presente in oltre 65 paesi.
In continuità con le precedenti edizioni di Firenze, Milano, Roma e Torino, Meet In Italy for Life Sciences 2018 si è svolto secondo uno schema consolidato: dopo l’apertura con la conferenza “Investment trends in healthcare” le prime due giornate sono state organizzate secondo 3 percorsi paralleli: Brokerage event, dedicato agli incontri bilaterali tra i partecipanti; Italian Healthcare Venture Forum 2018, dedicato alle start-up, organizzato in collaborazione con TechTour e Workshop tematici di approfondimento. La manifestazione si è chiusa con il convegno internazionale “Digital Tansformation in medicine: average is dead!”.
L’innovazione e le nuove tecnologie per le scienze della vita sono state l’oggetto della conferenza inaugurale. Grazie alle nuove tecnologie digitali i pazienti potranno avere più informazioni rispetto ai migliori precorsi di cura che possono fare, avere indicazioni in tempo reale che consentano loro di capire se la cura che stanno facendo è quella migliore possibile. Inoltre, grazie alle tecnologie digitali le informazioni sui pazienti potranno essere utilizzate per diagnosticare ulteriori problematiche e avviare altri percorsi terapeutici.
In chiusura dell’evento inaugurale la Fondazione ANT ha proclamato il vincitore del Spring4Ideas, premiato dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: UGO, il Personal Caregiver, un servizio di accompagnamento e affiancamento alla persona a 360° dedicato a utenti in età avanzata, con disabilità e fragilità in genere, che vince un premio da 50.000 euro.
La conferenza internazionale di chiusura invece ha trattato il tema della trasformazione del settore della salute, dove si evidenzia sempre di più come ci troviamo in un periodo di passaggio da una medicina “tradizionale” a una medicina delle 4P: predittiva, preventiva, personalizzata e partecipativa. Le terapie personalizzate sono il futuro della medicina nel mondo e rappresentano un’evoluzione formidabile rispetto a una decina di anni fa, quando la medicina prevedeva la stessa cura per tutti. Oggi, invece, la medicina offre una cura specifica per ogni malato e questo ha permesso di mettere a punto terapie ancora più efficaci, che in alcuni casi portano alla completa guarigione. Uno dei veri driver di questo cambiamento è l’utilizzo dei big data, che nella medicina di precisione giocano un ruolo fondamentale per l’innovazione della salute. Il potenziale dell’intelligenza artificiale è enorme, proprio nel settore della salute grazie alla grande quantità di dati disponibili. Molti problemi devono essere però ancora superati, quali ad esempio l’adeguatezza dei sistemi informatici o la garanzia della privacy dei dati sensibili.
Nell’ambito dell’Italian Healthcare Venture Forum, organizzato in collaborazione con TechTour, sono state premiate tre start-up. Tra le 20 start-up finaliste (scelte tra le 100 candidature pervenute), che provengono da 8 Paesi – una da Belgio, Francia, Olanda, Regno Unito, Spagna e Turchia, 4 dalla Svizzera e 10 dall’Italia – la giuria composta da Venture Capitalist ed esperti in digital health, medtech, biotech e pharma, ha premiato la svizzera Novassay che si è aggiudicata il primo posto, e le italiane MyAir al secondo posto e DianaX terza classificata. A Novassay è andato anche il premio Lifeseeder di 3.000 euro in forma di voucher.
Novassay è una società di recente costituzione, non quotata, operante nel settore delle biotecnologie con un programma di Terapia del Dolore focalizzato sul meccanismo che ha come target le subunità alfa2-delta1 (α2δ1) dei canali del calcio.
MyAir è una società milanese attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione di dispositivi medici innovativi indossabili. Il prodotto AirGo™ è una piattaforma sonno-respirazione per la diagnosi e il monitoraggio di pazienti 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana.
Dianax (Milano) si posiziona come sviluppatore e produttore specializzato di Lab-on-a-chip (LOC). Il dispositivo Dianax per la rilevazione e la misurazione delle proteine, piccolo come un memory stick e meno costoso delle soluzioni attualmente disponibili, è concepito per analizzare sangue e altri fluidi biologici, come urina o saliva.