La Commissione Europea ha adottato a fine giugno 2017 un nuovo piano d’azione per combattere la resistenza antimicrobica sia nell’uomo sia negli animali. Secondo i dati presentati a Bruxelles la resistenza agli agenti patogeni provoca ogni anno nell’UE circa 25.000 decessi e la perdita di 1,5 miliardi di euro.
Il nuovo Piano d’azione quinquennale, che segue quello 2011-2016, si è reso necessario a causa dell’uso eccessivo e improprio di antibiotici negli esseri umani, il loro abuso negli allevamenti animali e le condizioni di scarsa igiene nelle strutture sanitarie o nella filiera alimentare. Anche la mancanza di consapevolezza rimane un fattore chiave: il 57% dei cittadini europei non sa che gli antibiotici non sono efficaci contro i virus e il 44% non è consapevole che non hanno effetto contro il raffreddore e l’influenza.
Il piano d’azione si basa sul cosiddetto principio “One Health“, un approccio strategico nuovo che intende proteggere la salute pubblica controllando l’interfaccia tra persone, animali e ambiente. Il nuovo piano stabilisce un quadro globale per un’azione più ampia intesa a ridurre la comparsa e la diffusione della resistenza antimicrobica e a migliorare lo sviluppo e la disponibilità di nuovi antimicrobici efficaci all’interno e all’esterno dell’Unione Europea, concentrandosi su risultati concreti e misurabili. Il nuovo piano d’azione rafforzerà il sostegno ai paesi dell’UE affinché possano fornire risposte innovative, efficaci e sostenibili alla resistenza antimicrobica, garantendo al contempo la continuità delle azioni dell’Unione che risultano ancora necessarie.
Nel piano sono incluse le linee guida per promuovere un uso prudente degli antimicrobici che dovranno essere applicate dai diversi attori coinvolti: medici, infermieri, farmacisti, direttori sanitari e altri soggetti che svolgono un ruolo nell’uso degli antimicrobici. Le linee guida integrano gli orientamenti in materia di prevenzione e controllo delle infezioni che possono esistere a livello nazionale.
Il piano prevede inoltre più di 75 azioni articolate in tre pilastri principali.
Il primo pilastro ha come obiettivo di fare dell’UE una regione in cui si applicano le migliori pratiche. Per questo sarà indispensabile poter raccogliere dei dati significativi, completi e verificati, rafforzare il coordinamento e la sorveglianza, e adottare le migliori misure di controllo per sostenere gli Stati membri nello stabilire, attuare e monitorare i piani d’azione nazionali “One Health” sulla resistenza antimicrobica.
Il secondo pilastro è orientato a promuovere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione, al fine di fornire un contributo prezioso per l’elaborazione di strategie e provvedimenti giuridici basati su dati scientifici per combattere la resistenza antimicrobica e colmare le relative lacune conoscitive.
Attraverso diversi strumenti di finanziamento e partenariati, nell’ambito degli attuali e futuri programmi quadro per la ricerca e l’innovazione, la Commissione si adopererà affinché iniziative già ben avviate, quali ad esempio il programma ND4BB, sfruttino appieno le proprie potenzialità, e sosterrà azioni in materia di individuazione, sorveglianza e controllo delle infezioni, nuove terapie e alternative, vaccini, strumenti diagnostici, nuovi modelli e incentivi economici e, ultimo ma non meno importante, l’ambiente e la prevenzione della trasmissione.
Il terzo pilastro, infine, ha come obiettivo la definizione di un programma internazionale in cooperazione con le diverse organizzazioni operanti nel settore, oltre a intensificare la cooperazione con i paesi in via di sviluppo più colpiti. L’Unione Europea, essendo uno dei maggiori mercati di prodotti agricoli, può svolgere un ruolo importante e promuovere tra i propri partner commerciali le norme e le misure più idonee per far fronte alla resistenza antimicrobica.
Il Piano è stato redatto a valle di un percorso di consultazione, prima con i portatori di interesse diretti che hanno avuto la possibilità di esprimere le loro osservazioni sulla tabella di marcia della Commissione. In una seconda fase, durante i primi mesi del 2017, è stata condotta una consultazione pubblica su possibili attività da inserire nel piano d’azione. La consultazione è stata indirizzata ai cittadini e ai portatori di interessi coinvolti nelle politiche in materia di salute umana e degli animali o interessati alla salute animale, alla salute pubblica, all’assistenza sanitaria e all’ambiente in Europa. Hanno preso parte alla consultazione 421 cittadini di 22 paesi dell’UE e alcuni cittadini di paesi terzi, oltre a 163 portatori di interessi in rappresentanza di amministrazioni pubbliche o private, ONG, settore farmaceutico e prestatori di assistenza sanitaria nel settore della salute umana.